Pfas, gli Stati Uniti vogliono ripulire l’acqua potabile dai Pfas

Pfas, gli Stati Uniti vogliono ripulire l’acqua potabile dai Pfas


Nel 2022 le Accademie nazionali delle scienze, dell’ingegneria e della medicina degli Stati Uniti hanno pubblicato un rapporto in cui si sostiene che gli operatori sanitari dovrebbero consigliare e sottoporre a test i pazienti che hanno maggiori probabilità di registrare un’elevata esposizione ai Pfas in base al luogo in cui vivono o lavorano. I funzionari dell’Epa stimano che rendere più pulita l’acqua negli Stati Uniti eviterebbe migliaia di decessi e decine di migliaia di casi di malattie gravi.

Regolamentare il Pfoa e lo Pfos, in particolare, è “un primo passo davvero importante“, afferma Katie Pelch, scienziata del Natural resources defense council (Nrdc), un gruppo no-profit che si occupa di difesa dell’ambiente. Ma c’è ancora molto da imparare su questo vasto gruppo di sostanze chimiche e sulla loro diffusione: “Questa è solo una proposta per regolamentare sei Pfas su migliaia di sostanze chimiche“, continua Pelch. I processi di rimozione dei cosiddetti “inquinanti eterni” potrebbero riguardare anche altre sostanze chimiche presenti nell’acqua potabile, come quelle derivanti da farmaci, ritardanti di fiamma e prodotti di consumo.

I test richiesti dall’Epa poi permetterebbero di analizzare più da vicino la diffusione di queste sostanze chimiche. Negli Stati Uniti i Pfas sono stati rilevati in più di 2800 località, secondo i dati dell’Environmental working group. Uno studio del 2020 ha stabilito che addirittura duecento milioni di americani potrebbero essere esposti alle sostanze nell’acqua potabile. In Italia, secondo i dati del Forever Pollution Project, i siti contaminati da Pfas superano invece i 1600.

Laurel Schaider, scienziata presso il Silent spring institute, un’organizzaione no-profit che ricerca i legami tra le sostanze chimiche e la salute delle donne, sottolinea però che negli Stati Uniti ci sono aree che non non sono state sottoposte a test, un aspetto che offusca la reale estensione del problema.

Nel paese i Pfas sono più diffusi nelle comunità che si trovano nei pressi degli impianti di produzione, degli aeroporti e dei centri di trattamento delle acque reflue, che generalmente sono anche aree a basso reddito. L’avvio dei test obbligatori potrebbe portare alla luce grandi disparità nelle concentrazioni di queste sostanze.

Le altre iniziative internazionali

La proposta dell’Epa è molto più aggressiva rispetto a diverse normative esistenti in stati americani come il Massachusetts e il Michigan e, secondo gli esperti, potrebbe essere la più incisiva anche a livello mondiale. Arriva dopo che nel 2021 l’Unione europea (Ue) ha aggiornato la sua direttiva sull’acqua potabile, fissando il limite combinato di Pfas consentiti a 500 nanogrammi per litro. Recentemente, il Canada aveva proposto un nuovo standard che fisserebbe il limite combinato a 30 nanogrammi per litro.

Anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha pubblicato una nuova raccomandazione sui limiti di Pfoa e Pfos nell’acqua potabile, che sono però meno severi di quelli proposti dall’Epa. Più di cento scienziati hanno firmato una lettera in cui criticano l’agenzia sanitaria per aver prodotto una raccomandazione che ignora la ricerca e fissa limiti troppo alti. La discrepanza tra gli standard dell’Oms e dell’Epa potrebbe indurre alcuni paesi a imporre limiti di molto superiori a quelli che gli scienziati considerano sicuri.

Schaider sottolinea che per tutelare i cittadini dagli “inquinanti eterni”, i regolatori dovrebbero anche pensare a monte: non solo filtrarli, quindi, ma interromperne la produzione e ridurre la loro presenza nel sistema idrico. Nel frattempo, l’Ue sta valutando una proposta per vietare la produzione e l’uso di 10mila Pfas. Secondo gli esperti, gli Stati Uniti dovrebbero intraprendere un percorso simile: “La definizione di uno standard per l’acqua potabile è l’ultimo passo dopo che la contaminazione è avvenuta“, commenta Schaider.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.



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di Amanda Hoover www.wired.it 2023-03-21 05:30:00 ,

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